Il primo approccio con la piscina costituisce un’esperienza molto significativa e coinvolgente per i bambini, che vivono questo momento con emozione. Per i più piccoli l’iscrizione ad un corso di nuoto non è quasi mai frutto di una libera scelta, ma piuttosto una decisione operata dagli adulti, fatta per i motivi più disparati, ad esempio di carattere igienico-sanitario, che, per quanto seri e condivisibili, non sempre sono in sintonia con i desideri dei fanciulli.
Questa semplice considerazione rappresenta per noi un punto fondamentale, che non può essere trascurato poiché condiziona il nostro operato di educatori e l’apprendimento degli allievi.
L’apprendimento è un processo attraverso il quale un individuo acquisisce una serie di atteggiamenti comportamentali che lo rendono capace di risolvere problemi di tipo intellettivo e motorio. La piscina, per quest’ultimo aspetto, rappresenta un ambiente particolare, fonte di curiosità e di timori, che costringe il bambino ad apprendere nuove abilità per poter interagire in un mondo tanto diverso da quello terrestre.
Per favorire l’apprendimento siamo convinti necessitino condizioni ottimali, quali un ambiente confortevole e stimolante ed educatori in grado di condurre i bambini verso obiettivi didattici prefissati, senza produrre traumi, avvalendosi di stimoli scelti, organizzati e proposti in modo non casuale.
E’ anche per questo che abbiamo deciso di strutturare i corsi Babysplash® in piscine confortevoli riscaldate a 33 gradi, di dimensioni ridotte, sapendo che i bambini piccoli gradiscono trovarsi in spazi limitati; è per tale motivo che ci avvaliamo di ausili didattici vari e multiformi, attraenti e stimolanti la fantasia.
Fino ai sei anni, inoltre, consideriamo l’apprendimento degli stili solo come l’ultimo dei risultati ottenibili. Ciò che desideriamo è che i bimbi abbiano esperienze positive e che imparino a muoversi in acqua in modo autonomo, arricchendo il loro bagaglio motorio e acquisendo maggior fiducia in se stessi. Se questi obiettivi vengono raggiunti, l’apprendimento della tecnica risulterà poi cosa facilissima. Le competenze non sono casuali: formiamo in prima persona gli insegnanti qualificati che specializziamo con lunghi tirocini, alla fine dei quali entrano a far parte dell’equipe, formata da laureati in scienze motorie, psicomotricisti e una psicologa.
A questa età i bambini hanno una buona disponibilità nei confronti degli adulti ed iniziano a socializzare con i loro coetanei. Spesso imitano gli atteggiamenti dei grandi e simulano le situazioni in cui questi si trovano. Dal punto di vista formativo questo “gioco della rappresentazione” contribuisce in modo significativo a plasmare la loro personalità: è per questo motivo che chiediamo ai nostri insegnanti di essere anche ottimi esempi.
Ai bimbi il mondo appare come un affascinante terreno di conquista nel quale avventurarsi, facendosi accompagnare per mano dall’adulto al quale chiedono conforto e sicurezza, di conseguenza l’insegnante deve assumere un atteggiamento “paterno”, deve sollecitare la naturale curiosità cercando di stemperare la diffidenza che accompagna i piccoli nelle scoperte. L’insegnante è la guida sicura che non può astenersi dal fare per primo le cose che chiede: nei corsi Baby Splash sono in acqua con i loro allievi, accompagnandoli in tutto ciò che fanno.
A 3-5 anni l’attenzione è limitata ed è difficile poterla ottenere per tempi prolungati, gli insegnanti dei nostri corsi sono abili nel proporre attività variate e stimoli multiformi, proposte didattiche “vestite” con un alone di fantasia, per poter tenere sempre alto l’interesse; al gioco viene quindi dato il giusto spazio, cosicché i bimbi possano esercitarsi nella loro “occupazione principale”.
Le proposte vengono modulate nella difficoltà: siamo convinti che l’allievo deve poter giudicare alla sua portata tutte le cose che gli si chiede di fare, anche se di volta in volta la difficoltà viene aumentata.
Un altro principio in cui crediamo fermamente è il rispetto dell’individualità; e pensiamo che tale obiettivo si raggiunga solo se ciascun insegnante opera con un gruppo molto ristretto di allievi.
Nonostante i risultati ottenuti con i nostri corsi siano molto apprezzati, vorremmo concludere citando quello che a volte facciamo osservare all’inizio ai genitori troppo esigenti, quelli che subito vorrebbero vedere loro figlio nuotare quattro stili perfettamente! I tempi di apprendimento sono personali: c’è il bimbo che ha una spiccata predisposizione al movimento, con lui i tempi di apprendimento sono brevi e il processo didattico è semplice; dall’altra parte vi è il bimbo che diffida dell’acqua e si sente a disagio, con lui serve avere pazienza. Rispetto agli amichetti che si tuffano subito ha bisogno del sostegno prolungato dell’istruttore. I miglioramenti del primo sono evidenti, l’altro sembra rimanere sempre allo stesso livello. Anche questo allievo progredisce: ogni volta che entra in acqua con l’istruttore conquista un pezzetto in più di autonomia. Bisogna solo avere pazienza, senza forzare la situazione con esercizi difficili che lo fanno desistere. Conviene lasciarlo tranquillo, fargli acquisire sicurezza, magari promuovendolo a grado di “capitano di una nave-zattera”. Questo bimbo nel suo percorso di crescita in piscina si comporta come la lancetta di un orologio: a guardarla in modo fisso sembra ferma, eppur si muove!